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Perchè L'attimo fuggente è un'ode all'insegnamento

  • Immagine del redattore: Miriam
    Miriam
  • 23 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Carpe Diem: il ruolo dell'insegnante nell'ispirare giovani menti


L’altra sera mi è capitato di rivedere L’attimo fuggente con Robin Williams, film in cui sono incappata per la prima volta alle medie, ricordo di averlo visto in inglese e di aver capito poco o nulla del senso di fondo e rivederlo dopo tanti anni, con una maturità e un’esperienza diversa alle spalle, fa un altro effetto.


il professore John Keating spiega la sua lezione stando in mezzo agli studenti e non dalla cattedra, sta vicino a loro e parla con passione
Scena dal film 'L'attimo fuggente'

La pellicola diretta da Peter Weir ha vinto come Miglior sceneggiatura originale agli Oscar e come Miglior film straniero ai Nastri d’Argento e al David di Donatello.

È un film del 1989 eppure mi ha stupito percepirlo come così attuale anche oggi.

Ma cos’ha che lo rende così speciale e così meritevole di riconoscimento?

Ci troviamo in un college tradizionalista del Vermont alla fine degli anni ’50. Le rigide regole e la severa etichetta all’interno dell’ambiente vengono da subito messe in crisi e scombussolate dall’arrivo di un nuovo professore di letteratura: John Keating (e già il nome si potrebbe definire un ‘nome parlante’ che richiama uno dei maggiori esponenti del Romanticismo, il poeta John Keats).

Il professore, infatti, con i suoi modi anticonvenzionali e anticonformisti stravolgerà le vite dei suoi alunni, insegnando loro a cogliere il senso profondo della vita, godendola appieno, uscendo dagli schemi e inseguendo le loro passioni più vere.

Questo film è un’ode all’insegnamento, al significato profondo che assume la parola educare in un modo che non sia meramente nozionistico ma vero, autentico e soprattutto personale: la capacità di riuscire a tirare fuori il meglio da ciascuno studente, assecondando le sue inclinazioni personali e non costringendolo ad adeguarsi a un sistema conformistico che lo vorrebbe uguale a tutti gli altri. Insegnare, prima di tutto, a pensare con la propria testa ed essere in grado di mettere in discussione le stesse cose che si studiano, mettendoci del proprio, prendendo il meglio dalle situazioni e rielaborandole in un modo che sia giusto per ognuno.


Non è forse questo il fine ultimo dell’insegnamento?

Non è forse formare delle persone che sappiano muoversi nel mondo, che sappiano pensare con la propria testa e soprattutto che sappiano difendere le proprie idee e avere il coraggio di seguire le proprie passioni?

Non è forse creare un percorso che sappia guidare gli studenti a trovare la loro vera strada, ciò che fa battere loro il cuore, con il rischio di andare anche controcorrente pur di raggiungere la propria realizzazione personale?


il professore John Keating si mette al posto degli studenti, seduto a un banco insieme a loro per ascoltare uno studente che sta dal lato della cattedra e che noi non vediamo, scena tratta dal film L'attimo fuggente (Dead Poets Society)
Scena dal film 'L'attimo fuggente'

È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva. Anche se può sembrarvi sciocco o assurdo, ci dovete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l’autore. Considerate quello che voi pensate. Figlioli dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Thoreau dice ‘molti uomini hanno vita di quieta disperazione’ non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno!

La Letteratura come essenza dell'animo umano


Ma più di tutto questo film è soprattutto un inno alla Poesia e alla Letteratura, alla capacità dell’arte in generale di guidarci nella scoperta della nostra interiorità, alla sua capacità di parlarci nel profondo, di rivelare qualcosa di noi che ancora non sapevamo.

È un inno a lasciarsi ispirare dalla poesia, dal farsi guidare da questa a cogliere l’attimo e vivere pienamente la vita perché

La poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.

E a questo proposito mi sorge una riflessione: se ci pensiamo, in tutte le distopie che si rispettino, in tutte le rappresentazioni pessimistiche di mondi possibili, la letteratura è la prima ad essere colpita ed eliminata. Perché in quasi tutte le società distopiche l’obiettivo primario è il controllo della popolazione affinché ci sia una certa stabilità sociale e la letteratura ostacolerebbe questo scopo proprio per la sua capacità di smuovere le coscienze, di appassionare e di insegnare a pensare, tutte cose che in governi controllanti sarebbero controproducenti.

Ma basti pensare anche alla censura, ai roghi di libri: tutte dimostrazioni di come il cuore più profondo della razza umana risieda lì, nei libri.

Perché la letteratura parla dell’uomo all’uomo, in un modo così diretto, profondo e personale da rappresentare uno strumento potentissimo.

E ho trovato questo film così attuale anche per la sottile polemica che vi si trova in fondo sull’idea che si ha dell’arte in confronto ad altre discipline più pratiche: la solita e ricorrente domanda su cosa serva studiare le materie umanistiche in un mondo che guarda alla performance, al raggiungimento di obiettivi prestabiliti e rigidi.

La pellicola rappresenta una chiara presa di posizione nei confronti di questo sistema che guarda solo al profitto e snobba l’arte come un capriccio puerile e passeggero, come qualcosa che non consente la vera realizzazione.

Nella sua drammaticità vuole dimostrare come spesso sia difficile conciliare le proprie passioni con la vita vera, come spesso la stessa società ostacoli questo percorso di realizzazione di sé, ma ci lascia anche con una speranza, dimostrandoci come in fondo la scelta sia tutta nelle nostre mani, nella nostra capacità di cogliere la scintilla e lasciarla divampare.

Se non l'hai ancora fatto ti consiglio di recuperare la pellicola: la sua visione è perfetta soprattutto in questo periodo invernale che sta per finire, da guardare rigorosamente sotto le coperte e con una tazza calda in mano per godersi appieno lo spettacolo.

Ti aspetto nei commenti per sapere la tua opinione al riguardo e nel frattempo ti auguro una buona visione!

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